Il contributo del verde pensile tecnologico nella salvaguardia della biodiversità

Cosa c’entra l’entomologia con il verde pensile ?

La prima è una scienza, un ramo della zoologia che studia gli insetti, il loro comportamento ed il loro habitat. Il secondo è una tecnologia che consente di realizzare uno spazio verde sui solai o tetti di infrastrutture ed edifici. 

Nel 1988 l’entomologo americano Edward O. Wilson ha coniato il termine biodiversità che può essere definita come la ricchezza di vita sulla terra garantita – grazie alla loro interazione ed influenza reciproca – dalle piante, dagli animali e dai microrganismi che costituiscono i complessi ecosistemi che costituiscono la biosfera.

La Convenzione ONU sulla Diversità Biologica del 1993 ha definito la biodiversità come la varietà e variabilità degli organismi viventi e dei sistemi ecologici in cui essi vivono evidenziando come questa diversità sia fondamentale al mantenimento dell’ecosistema Terra in salute. 

Gli ecosistemi in salute ci forniscono cose essenziali che noi diamo per scontate. Le piante convertono energia dal sole rendendola disponibile ad altre forme di vita. I batteri e altri organismi viventi scompongono la materia organica in nutrienti che forniscono alle piante un terreno sano in cui crescere.

Purtroppo però la biodiversità sta scomparendo a un ritmo allarmante negli ultimi anni, principalmente a causa di attività umane: tra queste la continua erosione di suolo – per l’incremento delle aree insediative, industriali, commerciali e delle infrastrutture -, l’inquinamento e il cambiamento climatico. 

Nel giugno 2021 il Parlamento Europeo ha esplicitato la sua posizione in merito a queste tematiche in un documento:  Strategia dell’UE sulla biodiversità: riportare la natura nella nostra vita; in questa testo si vuole indicare modalità progettuali strategiche ed operative in maniera  che entro il 2050 tutti gli ecosistemi del mondo siano ripristinati, resilienti e adeguatamente protetti.

Un traguardo ambizioso che mette degli obiettivi in modo particolare sulla biodiversità urbana perché le città potrebbero partecipare attivamente, se progettate e gestite opportunamente, alle strategie di conservazione della biodiversità e dei servizi ecosistemici da cui dipende la sopravvivenza del genere umano stesso. 

Secondo la relazione del Parlamento europeo, l’aumento degli spazi verdi nelle aree urbane può contribuire al miglioramento della salute fisica e mentale dei cittadini.

Per questo i deputati hanno lanciato la proposta di creare una piattaforma europea per le città ecologiche, invitando la Commissione a fissare puntuali obiettivi tra i quali troviamo la necessità di realizzare da parte delle amministrazioni una quota minima di tetti verdi sui nuovi edifici.

Se correttamente progettati e realizzati seguendo come riferimento tecnico e strategico la norma UNI 11235  “istruzioni per la progettazione, l’esecuzione e la manutenzione di coperture a verde” e le linee guida ministeriali “Verde pensile: prestazioni di sistema e valore ecologico” (ISPRA 2012)            i tetti verdi sono in grado di attivare processi “a favore della biodiversità”, perché creano contesti in grado di ospitare molte specie animali e vegetali riproducendo le prestazioni tipiche di un suolo naturale ricoperto di vegetazione.

In quest’ottica i tetti verdi sono uno strumento di compensazione e mitigazione degli impatti antropici e agevolano la formazione di ecosistemi in aree densamente edificate incrementando il valore ambientale, sociale, economico dell’edificio e dell’intera area urbanizzata.

Affinché la qualità del sistema a verde pensile apporti un valore ecologico rilevante è opportuno che la progettazione e la realizzazione dell’infrastruttura sia realizzata seguendo la norma UNI11235:2015. La norma infatti evidenzia gli elementi rilevanti che definiscono l’attitudine alla biodiversità e il valore ecologico tra cui la capacità del sistema nel ripristinare il più possibile il ciclo d’acqua naturale e la capacità di conservazione di flora e fauna. 

Per raggiungere questi obiettivi è necessario però conoscere e valutare aspetti ecologici ma anche rispettare la coerenza floristica delle specie vegetali da utilizzare per favorire e creare un habitat corretto a tutte le specie anche a quelle più selettive e a quelle più a rischio di estinzione o di grave depauperamento come le api.

Il calo degli impollinatori, infatti, non rappresenta solo una perdita di biodiversità, ma una reale minaccia per la sicurezza alimentare perché la maggior parte delle colture alimentari si basa sugli insetti impollinatori di cui le api rappresentano una delle prime classi per efficienza.

Ed ora si comprende cosa c’entra l’entomologia con il verde pensile! Questa infrastruttura verde è uno tra gli strumenti più importanti per compensare la perdita di ambiente naturale nelle città e nelle aree a forte antropizzazione ma anche in ambienti dove la presenza di una eterogenea comunità di insetti contribuisce in maniera sostanziale alla qualità dei prodotti alimentari.

Molte cantine vinicole hanno realizzato negli ultimi anni anche nella nostra penisola tetti verdi non solo per aumentare l’efficientamento energetico e mantenere una temperatura di conservazione delle botti costante durante tutto l’anno ma anche perchè per fare il vino buono servono gli insetti!  

https://www.harpoverdepensile.it/applicazioni/cantine-vinicole/

Noi di Harpo verdepensile lavoriamo insieme ad Enti, Università, Istituti di ricerca e collaboriamo con professionisti di svariati che sinergicamente si impegnano a mitigare l’impatto antropico: dialoghiamo con entomologi , agronomi, biologi,  paesaggisti, vivaisti per progettare verde pensile in maniera integrata e con attenzione ai requisiti biologici ed ecologici.

Prevediamo l’impiego di piante autoctone e selvatiche, diversificando gli ambienti in copertura ricreando fino a tre diverse tipologie di vegetazione con differenti spessori di substrato, sviluppando un progetto conforme con la vegetazione potenziale del sito di intervento o in alternativa con habitat o piccole nicchie ecologiche rare nel territorio prossimo, contribuendo in questo modo al sostenimento dell’ecomosaico, realizzando il verde pensile in modo da metterlo al servizio della connettività ecologica tra gli ambienti circostanti. 

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