Uno sguardo alle strategie europee per la transizione ecologica
Nel gennaio 2020 la Commissione Europea lanciava l’ambizioso Green Deal Europeo, una serie di misure volte a sostenere la transizione ecologica e rendere l’Europa il primo continente climaticamente neutro entro il 2050. Il mandato era chiaro: agire ora per costruire un futuro più giusto, sano e sostenibile per le generazioni future.
Nel settembre 2021 Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea, all’interno delle iniziative proposte nel Green Deal ha presentato e lanciato il New European Bauhaus – NEB – un movimento interdisciplinare per ripensare le nostre città e i nostri spazi di vita attraverso l’accelerazione alla transizione verde combinando i valori dell’estetica, della sostenibilità e dell’inclusione.
Promuovendo la sinergia tra discipline diverse si può rendere più sostenibile l’edilizia
Il New European Bauhaus nasce dall’esigenza di rendere più sostenibile l’edilizia, tra i settori più inquinanti ed energivori, e il modo in cui tutti gli spazi sono progettati e realizzati, promuovendo la collaborazione tra diverse discipline e ambiti: architettura, ingegneria, scienze, tecnologia, scienze sociali, agricoltura, ecologia.
Nello scenario dei consumi mondiali ma anche europei, il campo dell’edilizia – infatti – ha un ruolo primario. Gli edifici sono responsabili del 40% del totale dei consumi energetici e del 36% delle emissioni di gas a effetto serra, dovute a tutte le fasi della vita di un edificio: dalla costruzione, all’utilizzo, alla ristrutturazione e alla demolizione. In alcune metropoli, incluse Londra e Parigi, il settore edilizio rappresenta oltre il 70% delle emissioni complessive delle città.
Rigenerare e riqualificare il parco edilizio, spesso vecchio e inefficiente, è pertanto una delle strategie climatiche più rilevanti che l’Europa e gli stati possano mettere in campo per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità di lungo termine.
Il NEB prende il nome dalla scuola di design fondata nel 1919 dall’architetto Walter Gropius a Weimar il cui ingrediente fondamentale era l’interdisciplinarietà dei saperi ovvero la necessità che creatività, artigianato e tecnologia venissero per la prima volta insegnati e vissuti senza le distinzioni o i confini tipici delle discipline.
Oggi assistiamo a una uguale necessità di mettere in campo competenze e specializzazioni apparentemente lontane per farle lavorare in maniera strategica e sinergica con un approccio olistico per cambiare volto a un paesaggio urbano fortemente antropizzato recuperando e riaffermando una nuova sensibilità verso il territorio e l’ambiente.
Come integrare il Verde pensile con l’architettura e l’ecologia
Il verde pensile tecnologico coniuga architettura ed ecologia: due discipline in sinergia che diventano convergenti per contenere l’impatto dell’uomo sull’ambiente, sostenere la biodiversità e il risparmio energetico, mitigare l’effetto calore e migliorare la qualità dell’aria.
La progettazione e la realizzazione di coperture a verde pensile hanno come riferimento tecnico e strategico due documenti ufficiali: la norma UNI 11235 varata nel 2007 e aggiornata nel 2015 “istruzioni per la progettazione, l’esecuzione e la manutenzione di coperture a verde” e le linee guida ministeriali “Verde pensile: prestazioni di sistema e valore ecologico” (ISPRA 2012).
le opportunitÀ che si possono cogliere con LA NORMATIVA DI RIFERIMENTO
Questi documenti consentono di progettare le prestazioni secondo puntuali riferimenti normativi: utilizzando un sistema a norma il progettista ha a disposizione una serie di strumenti e indicazioni per ottimizzare il progetto e per sviluppare un know how specifico e differenziante che aumenta competenze, opportunità professionali e valore del professionista.
Per agronomi, architetti, paesaggisti, ingegneri, professionisti del verde lo sviluppo di sistemi a verde pensile rappresenta dunque un’ incredibile e attuale opportunità professionale; noi di Harpo verdepensile da oltre 20 anni divulghiamo una cultura della progettazione di soluzioni nature-based pensate in maniera specifica per il clima mediterraneo.
IL RUOLO DI HARPO VERDEPENSILE COME GENERATORE DI VALORE
Crediamo nella condivisione delle competenze e dei saperi perché vogliamo costruire valore insieme ai nostri clienti e ai nostri partner.
E’ per questo che abbiamo creato una divisione del nostro brand dedicata alla formazione: Harpo Academy .
Progettisti, applicatori, committenti troveranno contenuti dedicati: formazione tecnica, divulgativa, cataloghi, manuali e approfondimenti sui sistemi Harpo verdepensile in ambito mediteranneo, il nostro core business. Sviluppiamo contenuti cartacei e digitali ma soprattutto siamo presenti in modo capillare sul territorio con la nostra forza vendita.
Organizziamo corsi di aggiornamento professionali per architetti, agronomi e manutentori; interveniamo a seminari su tutto il territorio nazionale per raccontare ai professionisti le nostre soluzioni su misura – substrati, accessori, prodotti tecnologici – che ottimizzano la gestione del cantiere e risolvono con efficienza i nodi tecnici principali.
Il nostro supporto tecnico segue progettisti e installatori in tutte le fasi dell’iter progettuale dialogando con strutturisti, impiantisti, paesaggisti, termotecnici, ingegneri e geologi.
Noi di Harpo verdepensile siamo dei partner strategici per i professionisti perché li accompagniamo con esperienza nella definizione delle soluzioni idonee al raggiungimento dei loro obiettivi, fornendo tutti gli strumenti necessari al completamento del progetto tecnico del tetto verde.