Le coperture a verde accompagnano la storia dell’architettura sin dall’antichità: dai giardini pensili di Babilonia ai tetti ricoperti di zolle erbose in Scandinavia passando per gli xystus delle ville romane troviamo esempi di queste realizzazioni in ogni latitudine.
In epoca recente la copertura verde torna in auge con finalità non solo estetiche e decorative nel XIX secolo: nel 1865 l’architetto tedesco Von Rabitz teorizza l’utilizzo di questa soluzione quale tentativo di combattere l’eccessivo inquinamento legato alla crescente antropizzazione dell’ambiente.
Un impulso successivo viene dato, quasi 60 anni dopo, da Le Corbusier, il quale, negli anni ’20 del secolo scorso, concepisce il “Toit Terrasse” come uno dei punti cardine del suo “Vers l’Architecture”: la copertura a verde degli edifici viene proposta come un sistema naturale per ottimizzare la coibentazione degli edifici.
A partire dagli anni ’70 in Svizzera, Austria e Germania le coperture a verde sono uno strumento riconosciuto, ma soprattutto impiegato, per la regimazione idrica e il miglioramento del microclima negli insediamenti residenziali e produttivi; l’infrastruttura tecnica verde è un elemento costruttivo sistemico per il quale esistono modelli di incentivazione e norme di precisa regolamentazione.
La nostra divisione Harpo verdepensile di Harpo SpA nasce a Trieste nei primi anni Duemila grazie alla fascinazione di questa tecnologia che, negli anni, abbiamo portato all’interno della nostra area geografica di riferimento, il Mediterraneo.
In clima mediterraneo l’approccio al verde pensile deve essere diverso sia per le diverse condizioni meteo-climatiche che per i diversi benefici ottenibili ed è per questo che noi di Harpo da oltre 20 anni ideiamo, sviluppiamo e produciamo sistemi che offrano le migliori condizioni di sviluppo per la vegetazione ma che nello stesso tempo consentano di risparmiare acqua di irrigazione, concimi e operazioni di manutenzione oltre che assicurare elevate performance tecniche all’infrastruttura sulla quale il verde si inserisce per garantire isolamento termico e gestione delle acque piovane.
Nel 2007 anche in Italia è stata redatta una norma – la UNI 11235, aggiornata nel 2015 – che, partendo dalle linee guida di altre nazioni e dalle prime esperienze italiane, ha consentito di avere precisi riferimenti normativi per il clima mediterraneo, valorizzando le specificità del nostro territorio. La norma definisce infatti i criteri di progettazione, esecuzione, controllo e manutenzione di coperture continue a verde, in funzione delle particolari situazioni di contesto climatico, di contesto edilizio e di destinazione d’impiego.
Per comprendere come la norma sia una garanzia per il committente, il progettista e l’installatore ti invitiamo a leggere il nostro articolo: >>> UN GIARDINO PENSILE A NORMA.
I sistemi pensati per un clima mediterraneo devono offrire elevate prestazioni per realizzare:
- raffrescamento passivo estivo
- bassa manutenzione
- durabilità
- risparmio energetico
- leggerezza
- basso spessore
- elevata fruibilità
- basso fabbisogno idrico
- abbassamento dei picchi delle temperature estive
Per ottenere un risultato di successo e fornire prestazioni adatte a un clima mediterraneo è necessario ricorrere a sistemi di verde pensile tecnologico per mettere a punto i quali noi di Harpo verdepensile collaboriamo – attraverso il nostro laboratorio interno di Ricerca & Sviluppo – con le migliori Università italiane nel settore botanico, termotecnico e idraulico.
Per sfruttare nel migliore dei modi le precipitazioni naturali dei luoghi, riducendo in modo consistente il volume d’acqua da fornire abbiamo messo a punto un sistema integrato – RIC, ritenzione idrica controllata – un sistema che persegue il risparmio idrico e contribuisce a portare vantaggi costruttivi, economici e di durata alle nostre installazioni di verde pensile.
La linea RIC è stata sviluppata proprio come risposta alle esigenze dei climi mediterranei, lavorando sulle prestazioni del sistema per aumentare sia la resistenza sia la resilienza del verde pensile.
Grazie agli studi condotti sul potenziale idrico, si è potuti intervenire per migliorare le prestazioni del sistema in termini di acqua disponibile e rapporto di utilizzabilità, che ha portato a soluzioni che da un lato favoriscono un risparmio dell’acqua di irrigazione e dall’altro stimolano le piante a uno efficiente delle risorse.
Il sistema RIC è composto da un telo geotessile ritentore Idromant 4, dal substrato prevalentemente minerale Harpo TerraMediterranea e dalla centralina MediWaterSafe 4.0, dispositivo di controllo adattivo per una gestione ottimizzata dell’impianto di irrigazione.
E’ propria la sinergia tra questi 2 ultimi elementi – sviluppati all’interno del nostro laboratorio di ricerca e sviluppo – il vantaggio competitivo del sistema RIC che sfrutta la sinergia tra verde pensile tecnologico e l’acqua, due risorse la cui efficienza prestazionale è vincente per contrastare gli effetti devastanti che il cambiamento climatico ha sulle nostre città.
Per maggiori informazioni sul sistema integrato RIC ti suggeriamo di leggere l’articolo dedicato:>>> IL SISTEMA RIC.
Un altro elemento imprescindibile nella composizione della stratigrafia del nostro verde pensile tecnologico è il substrato, il cuore dei nostri sistemi, studiato appositamente nel nostro laboratorio per una resa ottimale in ambiente mediterraneo.
La nostra linea di substrati si differenzia per tipologia di intervento:
- TerraMediterranea TME, pensato per tetti verdi estensivi, con un focus particolare sulla sostenibilità ambientale
- TerraMediterranea TMI, specifico per tetti verdi intensivi, con maggiore attenzione dedicata agli aspetti nutrizionali
- TerraMediterranea TMT, substrato allround dalle caratteristiche bilanciate
- TerraMediterranea TMLight, sviluppato per far coesistere leggerezza e resistenza, con prestazioni eccellenti nella laminazione delle acque meteoriche
I prodotti TerraMediterranea sono al 100% naturali ed ecologici, ottenuti dalla miscelazione di elementi minerali e materiali organici italiani.
Il substrato TerraMediterranea TME è già torba free, in linea con i nuovi criteri ambientali (CAM per il verde pubblico) aggiornati nel 2020 e con i quali la pubblica amministrazione punta a migliorare la sostenibilità ambientale e la qualità di vita nelle città.
Per approfondire vi invitiamo a leggere un articolo dedicato ai nostri substrati, recentemente pubblicato:>>> I SUBSTRATI COLTURALI HARPO VERDEPENSILE.
Per quanto concerne la scelta delle specie in sinergia con i nostri applicatori fiduciari viene privilegiato l’utilizzo di specie autoctone legate alla specificità dei luoghi. Questa attenzione contribuisce a preservare la biodiversità e, dunque, genera un valore sociale e ambientale significativo oltre a garantire nel tempo le condizioni agronomiche necessarie per il corretto sviluppo della vegetazione.
Ti invitiamo a scoprire una delle nostre referenze, la realizzazione di Piazza Europa a Catania: il verde pensile è stato realizzato con un sistema estensivo Harpo verdepensile composito a macchia mediterranea che, oltre alle prestazioni di mitigazione e compensazione ambientale, garantisce una valenza di integrazione paesaggistica.
Per rimanere aggiornato sulle nostre buone pratiche di esecuzione e controllo del verde pensile, iscriviti alla nostra newsletter:>>> https://www.harpoverdepensile.it/newsletter/
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