La pianificazione delle aree verdi e la sua cassetta degli attrezzi

Le aree verdi urbane sono essenziali per migliorare la qualità della vita nelle città europee, come riconosciuto dalla Nature Restoration Law recentemente approvata dal Consiglio Europeo ¹: forniscono servizi ecosistemici come la purificazione dell’aria, la regolazione della temperatura e la gestione delle acque piovane. Gli spazi verdi promuovono il benessere fisico e mentale degli abitanti offrendo opportunità di svago e interazione sociale. Quando sono ben progettati e gestiti mitigano gli effetti negativi dell’urbanizzazione ².

Il clima urbano e gli spazi verdi, un’influenza reciproca

Porta Nuova Ex Varesine – Milano

Le caratteristiche climatiche in città influiscono sulla pianificazione del verde determinando la tipologia di vegetazione, la progettazione degli spazi verdi e il posizionamento ottimale delle piante per migliorare la regolazione della temperatura e la qualità dell’aria. 

La pianificazione del verde urbano deve quindi adattarsi alle specifiche condizioni climatiche per migliorare effettivamente la qualità della vita nelle città europee. Ad esempio, uno studio illustra come, rendendo più verde il 35% delle superfici urbane dell’Unione Europea,  si potrebbero ridurre le temperature estive di 2,5-6°C, mitigare le isole di calore urbano e diminuire le emissioni di anidride carbonica ³. Tuttavia, prima di capire le caratteristiche di uno specifico clima urbano (ovvero le caratteristiche climatiche che si trovano nelle aree urbane, diverse dalle zone rurali circostanti) bisogna partire dallo studio delle zone climatiche. 

I sistemi di classificazione climatica, infatti, aiutano a sintetizzare lo stato fisico del clima e a metterlo in relazione con gli ecosistemi, facilitando gli studi degli impatti climatici sulla vegetazione e sulla biodiversità. Questi sistemi, come ad esempio quello di Köppen-Geiger, classificano i climi del mondo in base alla distribuzione della vegetazione, della temperatura e delle precipitazioni. Köppen-Geiger è ampiamente applicato negli studi climatici e ambientali grazie alla sua semplicità e struttura intuitiva.

 

Figura 1 : Mappa che mostra le diverse zone climatiche europee secondo la classificazione di Köppen-Geiger ⁴.

 

La zona mediterranea (“Csa” in giallo nella figura) è caratterizzata da estati calde e secche e inverni miti e umidi: copre regioni meridionali come Spagna, Italia e Grecia. La zona marittima temperata (“Cfb” in verde chiaro) ha temperature moderate e precipitazioni elevate e si estende su aree come il Regno Unito e la Francia. L’Europa centrale e orientale sperimenta un clima continentale (“Dfb” in azzurro), caratterizzato da variazioni di temperatura stagionali più estreme. La zona alpina (“ET” in grigio) è caratterizzata da inverni freddi e nevosi ed estati fresche. 

Un’altra classificazione utile nello studio del verde urbano è quella delle zone climatiche locali (LCZ). Questa è stata introdotta nel 2012 dai geografi Stewart e Oke ed è diventata presto importante per gli studi sul microclima urbano. Questo sistema è stato ampiamente adottato negli ambienti urbani europei per analizzare le isole di calore e il comfort termico delle città . La classificazione LCZ si basa sulla distinzione di diverse tipologie di aree urbane e di copertura del suolo. Nelle prime vengono considerate la densità e l’altezza degli edifici (ad esempio edifici alti e compatti, costruzioni sparse o di industria pesante), mentre nelle seconde il tipo e la densità della vegetazione (ad esempio alberi densi, arbusti o suolo nudo). 

Ma tutto questo come lo utilizziamo quando si pianificano gli interventi di verde in città?

Queste differenze nei climi e microclimi portano a selezionare specie diverse negli

Piazza Europa, Catania

interventi di verde urbano ed esistono molte guide interessanti a livello nazionale ed europeo per la selezione degli alberi. Queste considerano vari parametri ambientali e le diverse resistenze delle piante alla siccità, alla mancanza di luce o al ristagno idrico . Sono molte infatti le conoscenze che gli uffici del verde o i professionisti che progettano spazi verdi in città devono considerare nella pianificazione.

Alcuni studi negli ultimi anni hanno evidenziato come i benefici del verde urbano siano diversi nelle varie zone climatiche. Ad esempio per una tipologia di verde urbano, come i tetti verdi, un articolo di revisione  ⁷, ha esplorato i risultati di ricerca riguardanti il ​​loro ruolo nel mitigare il calore urbano in tre principali tipi di clima (caldo-umido, temperato e secco). Gli studi confermano l’effetto di raffreddamento dei tetti verdi e il suo contributo alla riduzione dell’intensità dell’isola di calore. Tuttavia, i tetti verdi verdi in un clima secco hanno l’effetto di raffreddamento medio più elevato (3 °C) tra tutti i climi studiati. Nel clima caldo-umido si presenta invece il potenziale di raffreddamento più basso. Un interessante sviluppo sarebbe quello di vedere le differenze nel raffreddamento nelle diverse zone microclimatiche (secondo la classificazione LCZ che abbiamo visto prima). Da queste linee di ricerca emerge che i tetti verdi di tipo intensivo sono quelli che raggiungono la massima riduzione della temperatura dell’aria e dell’energia di raffreddamento degli edifici. In questo senso i sistemi tecnologici Harpoverdepensile  possono mitigare le alte temperature dell’ambiente esterno grazie allo spessore di substrato e l’attività di evapotraspirazione.

I substrati TerraMediterranea Harpo verdepensile per tetti verdi, infatti,  sono altamente permeabili, a elevata porosità, hanno ottime capacità di ritenzione dell’acqua, abbondante presenza di ossigeno e consentono un eccellente sviluppo dell’apparato radicale.

Un ottimo esempio di pianificazione dei tetti verdi a livello di singola città è stato fatto ad Oslo . Per facilitare l’accesso pubblico è stata sviluppata anche una web application di “Green roof prioritization” che mostra come la visualizzazione di criteri spaziali multipli possa essere di supporto operativo nelle decisioni di pianificazione urbana. In questa applicazione si possono assegnare diversi “pesi” ai benefici quali la regolazione della temperatura, la mitigazione del deflusso delle acque piovane, la presenza di habitat per sostenere la biodiversità, il valore estetico e la riduzione del rumore. Una volta assegnati questi “pesi”, considerata la distribuzione della popolazione in città (e di conseguenza dove gli effetti benefici saranno maggiori perché incontreranno il maggior numero di persone) e dove si collocano gli edifici che hanno alcune caratteristiche di fattibilità di un tetto verde (si pensi all’inclinazione del tetto), questo strumento interattivo aiuta nell’individuazione dei tetti ad “alta priorità” e mostra come questa priorità varia nello spazio. In questo modo, i cittadini possono esplorare il loro quartiere sulla mappa, avvicinarsi a concetti di pianificazione urbana e avere strumenti a loro disposizione per partecipare alla costruzione delle città future. 

Parking Sant’Isidoro – Matera

In conclusione, la pianificazione delle aree verdi urbane occupa un ruolo cruciale nel migliorare la qualità della vita delle nostre città. Le diverse classificazioni climatiche offrono strumenti preziosi per comprendere e affrontare le specificità climatiche e microclimatiche. A queste si possono aggiungere altre informazioni spaziali come la quantità di inquinamento, la distribuzione della popolazione e la temperatura al suolo, garantendo che le soluzioni verdi siano adattate e ottimizzate per ogni contesto.

Di Francesco Bagnolini, Ecologo specializzato in vegetazione dell’ambiente urbano

Fonti:

  1. Environment Council. https://www.consilium.europa.eu/en/meetings/env/2024/06/17/ (2024).
  2. Battisti, L., Larcher, F. & Devecchi, M. Urban green management plan: Guidelines for European cities. Front. Hortic. 2, (2023).
  3. Quaranta, E., Dorati, C. & Pistocchi, A. Water, energy and climate benefits of urban greening throughout Europe under different climatic scenarios. Sci Rep 11, 12163 (2021).
  4. Beck, H. E. et al. Present and future Köppen-Geiger climate classification maps at 1-km resolution. Sci Data 5, 180214 (2018).
  5. Lehnert, M., Savić, S., Milošević, D., Dunjić, J. & Geletič, J. Mapping Local Climate Zones and Their Applications in European Urban Environments: A Systematic Literature Review and Future Development Trends. ISPRS International Journal of Geo-Information 10, 260 (2021).
  6. Tree Species Selection for Green Infrastructure – Trees and Design Action Group. https://www.tdag.org.uk/tree-species-selection-for-green-infrastructure.html.
  7. Jamei, E., Chau, H. W., Seyedmahmoudian, M. & Stojcevski, A. Review on the cooling potential of green roofs in different climates. Science of The Total Environment 791, 148407 (2021).
  8. Aboelata, A. Assessment of green roof benefits on buildings’ energy-saving by cooling outdoor spaces in different urban densities in arid cities. Energy 219, 119514 (2021).
  9. Venter, Z. S. et al. Interactive spatial planning of urban green infrastructure – Retrofitting green roofs where ecosystem services are most needed in Oslo. Ecosystem Services 50, 101314 (2021).