L'implementazione di infrastrutture blu-verdi potenzia la resilienza urbana al cambiamento climatico

di Andrea Balestrini per Andreas Kipar

“Let’s break it up!” è il motto creato da LAND per inaugurare una nuova stagione di interventi radicali nelle città in cui viene lasciato spazio alla natura per prosperare per permetterle di fornire i benefici ambientali, sociali ed economici di cui abbiamo bisogno per garantire alle nuove generazioni città più vivibili. Rompere l’asfalto per lasciare scorrere l’acqua a cielo aperto e alle piante di mettere radici in un suolo fertile e vitale è una improrogabile necessità per garantire il nostro futuro negli ambienti urbani nell’era della crisi climatica e riconnettere le persone alla Natura.

Nell’attuale contesto di inarrestabile cambiamento climatico, l’urgente necessità di creare città resilienti emerge come una priorità imprescindibile. Un approccio particolarmente efficace per raggiungere tale resilienza urbana è l’adozione di infrastrutture blu-verdi, un concetto che combina aree verdi e vegetazione con elementi d’acqua e soluzioni di drenaggio in maniera sistemica, per affrontare le complesse sfide ambientali nei contesti urbani.

La de-impermeabilizzazione del suolo urbano permette di ripristinare le funzionalità proprie delle superfici naturali

Tra gli elementi fondamentali delle infrastrutture blu-verdi figura il concetto di “depavimentazione”, un processo mirato alla rimozione di superfici impermeabili nelle aree urbane allo scopo di ripristinare il suolo naturale, consentendo la crescita salutare delle piante. Questa pratica si contraddistingue per i suoi molteplici vantaggi.

Innanzitutto, riduce la presenza di superfici che assorbono e irradiano calore e, attraverso l’introduzione di vegetazione, rende più confortevoli gli spazi aperti da un punto di vista termico grazie alle proprietà di ombreggiamento e evapotraspirazione delle piante.

La de-impermeabilizzazione del suolo facilita il ritorno alla sua capacità di assorbire e trattenere l’acqua, un aspetto di importanza cruciale, specialmente considerando la crescente frequenza di eventi meteorologici estremi come precipitazioni intense concentrate in brevi lassi di tempo. La riduzione del deflusso diretto dell’acqua nell’infrastruttura fognaria permette alla stessa di percolare lentamente attraverso vari strati del terreno e quindi di essere filtrata migliorandone la qualità.

La depavimentazione genera spazi verdi che favoriscono l'incremento della biodiversità urbana. La vegetazione contribuisce a creare habitat per la fauna locale e a promuovere l'equilibrio ecologico.
Vengono create nuove aree verdi accessibili ai cittadini offrendo spazi ricreativi che promuovono uno stile di vita attivo, migliorando anche la salute mentale. Porta Nuova Ex Varesine, Milano. Progetto studio LAND, Sistemi a verde pensile Harpo SpA

Il Landscape Information Modelling® del LAND Research Lab (LRL) supporta la progettazione di soluzioni naturali in ambito urbano

Questo tipo di intervento non solo è vantaggioso in termini di risultati ambientali e sociali tangibili ma anche in termini di prospettive innovative di quantificazione e previsione dei servizi ecosistemici per supportare e indirizzare politiche e strategie di adattamento climatico. L’adozione di strumenti avanzati come il LIM Landscape Information Modelling®, sviluppato dal LAND Research Lab (LRL), offre la possibilità di sfruttare appieno le potenzialità del Building Information Modelling (BIM) con un approccio paesaggistico attento al comportamento dinamico della Natura.

Tale approccio basato sull’analisi dei dati prestazionali della vegetazione supporta la progettazione di soluzioni naturali per rendere le nostre città più verdi e salubri. Il LIM fornisce informazioni cruciali sulla capacità che le piante hanno di produrre ossigeno, sequestrare carbonio e intrappolare molti inquinanti volatili che rendono la qualità dell’aria delle nostre città tanto degradata. Tali informazioni permettono una valutazione delle prestazioni del progetto paesaggistico che è significativamente modulabile su diversi scenari temporali, in assonanza con la crescita dell’elemento vegetale. Tra i parametri chiave che vengono misurati figurano anche la crescita delle chiome per favorire l’ombreggiamento e la capacità di trattenere e assorbire parte delle acque meteoriche di deflusso nel terreno.

Uno dei progetti emblematici per l’applicazione di questo approccio è sicuramente LOC2026 (Loreto Open Community a Milano), dove la piazza urbana rompe i suoi confini codificati e diventa spazio vitale capillare capace di ospitare nuovi alberi radicati direttamente nel terreno libero, in quello che prima era il piano mezzanino della stazione della metropolitana.

Nella rigenerazione urbana di Piazzale Loreto a Milano troveranno dimora oltre 300 alberi ad alto fusto. Un’oasi verde che saprà assorbire CO2 e mitigare l’effetto isola di calore nel cuore della città

Oltre a disigillare i suoli urbani, pareti e tetti verdi sono altri strumenti che, per quanto più artificiali, possono contribuire a raggiungere simili obiettivi climatici e di funzionalità ecologica.

Essi svolgono un ruolo cruciale nel migliorare la gestione delle acque meteoriche grazie alla capacità di assorbimento e immagazzinamento di superfici fogliari, radici, substrati e stratigrafie di materiali altamente specializzati, ma anche nel raffrescare l’aria e gli ambienti interni degli edifici attraverso l’evapotraspirazione della vegetazione e la proprietà di isolamento termo-acustico dei substrati e dei pacchetti tecnologici.

Infine, contribuiscono a creare nuovi habitat per supportare la fauna urbana, specialmente uccelli, insetti pronubi, piccoli rettili, roditori e invertebrati.

IRCCS Galeazzi_tetto verde realizzato con sistemi Harpo SpA, progettisti del paesaggio Studio Land e Arch. Massimo Semola

LAND

L’attività di LAND è stata riconosciuta attraverso più di 20 prestigiosi premi internazionali, tra cui Premio Mercurio, MIPIM Award, Wan Awards, Bien.

Andreas Kipar, architetto, paesaggista e urbanista, è cofondatore e direttore creativo della società internazionale di consulenza del paesaggio LAND, con sedi in Germania, Italia, Svizzera, Austria e Canada.

Andreas Kipar è l’inventore del modello “Raggi Verdi” a Milano, che collega le diverse zone della città per favorire una nuova mobilità lenta dal centro verso la periferia. Questo modello, riconosciuto a livello internazionale come pionieristico nella pianificazione urbana green, ha avuto successive applicazioni anche ad Essen, European Green Capital 2017, e nella pluripremiata Smart City di Rublyovo-Arkhangelskoye a Mosca.

Andrea Balestrini, Head of LAND Research Lab, durante gli studi si è concentrato sul tema del recupero del paesaggio e della progettazione urbana sensibile all’acqua in città europee ma anche in metropoli come Seoul, Il Cairo e Lima, dove ha lavorato e sviluppato la sua tesi di diploma con l’Ufficio Municipale per le Aree Verdi e i Parchi (SERPAR) in collaborazione con il progetto di ricerca Future Megacities, università locali e ONG.