


In questo numero:
- Il suolo: riserva vitale di biodiversità Elena Granata
- “Soil-is-important!”. La salute del suolo è cruciale per il successo delle soluzioni basate sulla natura Chiara Baldacchini e Francesca Bretzel
- Tetti verdi e sostenibilità: come l’Analisi del Ciclo di Vita (LCA) può valorizzare le “Nature-Based Solutions” Alberto Barbaresi ed Enrica Santolini
- Prima di tutto, il suolo. Ma cos’è il suolo? Francesca Neonato
- “Natura tropicale”: il Mandarin Oriental sul lago di Como Patrizia Pozzi
Vedi gli altri numeri di Harpo Digital Magazine
- Harpo Digital Magazine – N°4-2025 – Terra. Risorse naturali e soluzioni sostenibili per resilienza e benessere – Elena Granata
- Harpo Digital Magazine – N°3-2024 – Effetto clima. Climatizzare le politiche locali
- Harpo Digital Magazine – N°2-2024 – Città verdi: il futuro sostenibile si avvicina alla natura
- Harpo Digital Magazine – N°1-2023 – Acqua: elemento vitale per la nostra esistenza
“Natura tropicale”: il Mandarin Oriental sul lago di Como
Patrizia Pozzi
Sul lago di Como, il Mandarin Oriental Resort si arricchisce di un paesaggio esotico, con un waterfront rinnovato in 4 mesi. Il progetto del “Lawn” riprende le foglie dei graffiti della villa principale, mentre percorsi e piante valorizzano la bellezza del lago. Trachycarpus fortunei e Chamaerops humilis definiscono spazi, accompagnati da 50 varietà di perenni. In primavera e autunno, fiori e colori sorprendono, mentre una parete vegetale ispirata al barocco accoglie i giovani sposi nel luogo delle cerimonie.
Situato a Blevio, nel cuore del lago di Como, il Resort Mandarin Oriental copre una superficie complessiva di circa 23.000 mq e rappresenta un gioiello d’importanza storico-paesaggistica, oggi contraddistinto da un’armoniosa miscela di stile italiano, fascino orientale e bellezza naturale.
Il cuore della proprietà, Villa Roccabruna, venne costruito nel XVIII secolo e fu l’antica dimora del soprano Giuditta Pasta nonché luogo d‘incontro per molti artisti, compositori e cantanti. Tra questi, il compositore Vincenzo Bellini che, aiutato dal paesaggio lacustre di Moltrasio e Blevio, diede vita al suo capolavoro “Norma”.
Il desiderio di riportare questo luogo agli antichi splendori è stato condiviso con la proprietà fin dall’inizio, avviando un approfondito studio preliminare dell’intera area. Sono state individuate specifiche zone d’intervento con l’obiettivo di integrare il sito con l’architettura e il paesaggio circostante, creando un’atmosfera unica al mondo. La posizione e il clima hanno ispirato la scelta di creare una rigogliosa atmosfera tropicale, alternata a motivi floreali barocchi, nel pieno rispetto del luogo e del linguaggio neoclassico della villa.

Il ruolo dell’elemento terra nel progetto al Mandarin Resort
Progettare con la terra come elemento architettonico è sempre stata una costante del nostro Studio, e l’attenzione per l’aspetto compositivo che l’elemento terra offre è sempre stata viva e determinante anche nella progettazione al Mandarin Resort. Il primo sopralluogo ha subito evidenziato che la qualità del terreno sarebbe stata fondamentale per il successo del progetto. In particolare, l’area del fronte lago presentava criticità evidenti dovute a ristagni d’acqua e alla scarsità di substrato disponibile. Inoltre, la presenza della soletta sottostante, legata alla copertura della SPA, limitava ulteriormente la possibilità di intervento. Qui è intervenuto il supporto fondamentale dei sistemi e terricci tecnici TerraMediterranea Harpo verdepensile, che il nostro Studio utilizza da diversi anni. Si è scelto di utilizzare soluzioni tecniche avanzate per garantire un drenaggio continuo efficace e la crescita sana delle piante, a partire dallo studio dei piani pendenzati e degli scarichi, affrontando con successo le difficoltà strutturali e ambientali.
Il progetto paesaggistico del fronte lago: integrazione di elementi naturali e soluzioni tecniche
Il progetto paesaggistico si è principalmente concentrato sul fronte lago; un nuovo percorso tropicale si snoda lungo i 3 punti focali da noi identificati e ri-progettati: Il grande lawn, la fontana d’acqua e fuoco e infine l’anfiteatro con la sua nuova e maestosa parete vegetale. Ogni elemento entra in relazione e assume una nuova immagine nel pieno rispetto del luogo e delle sue preesistenze, valorizzandone le peculiarità e ampliando l’orizzonte mediante coni visivi e visuali prospettiche.
Il lawn, collocato tra la storica “Villa Roccabruna” e il ristorante stellato, è divenuto, dopo l’intervento, luogo iconico dell’intero Resort. Un parterre, realizzato mediante tessere di mosaico, ripercorre i motivi floreali già presenti sulle facciate di villa Roccabruna, e delinea un percorso che accoglie e accompagna i visitatori verso il fronte lago.
Proseguendo, davanti a villa Roccabruna, è stata inserita una nuova fontana marmorea che identifica un’area di ritrovo vista lago che unisce due degli elementi della tradizione orientale: l’acqua e il fuoco. Il fuoco rappresenta l’elemento dinamico caratterizzato dalla purezza, mentre l’acqua rappresenta un principio vitale inteso come mezzo di rigenerazione.
Attraversato il maestoso filare costituito da platani secolari alla cui base emergono delicate fioriture, si giunge all’anfiteatro: una parete con ricami vegetali barocchi, unica al mondo, lunga 15 metri funge da fondale perfetto per il wedding day.
Il disegno della nuova parete vegetale, si ispira ai motivi classici dei giardini dell’epoca e nasce dall’intreccio tra la vegetazione di Ficus repens e pannelli in acciaio dalla finitura corten, regalando così una magica cornice per le numerose cerimonie che si celebrano all’interno del Resort.

Le scenografie vegetali che si susseguono all’interno di tutta l’area, sono state pensate e studiate per esaltare uno dei luoghi più magici di tutto il lago di Como, assecondando la luce naturale e i cangianti colori del lago.Con perizia tecnica, per far fronte a problematiche legate all’ insufficienza di terreno dovute alla presenza della soletta sottostante, laddove necessario, sono stati posati grandi anelli in acciaio corten come contenitori per i più grandi esemplari di palme. Questi anelli, oltre a risolvere problematiche di piantumazione, hanno contribuito alla creazione di un nuovo linguaggio in grado di aggiungere carattere e identità al progetto. Il vincolo è divenuto opportunità.
Le scelte botaniche e le diverse soluzioni compositive utilizzate interpretano il sito creando un quadro in continuo movimento nel quale il ritmo è dettato dalle palme, chamaerops excelsa e chamaerops humilis tipiche del lago di Como, che si susseguono in tutto il Resort, lambite alla base con fioriture dai toni raffinati ed eleganti. Le macchie fiorite, a carattere estensivo, sono costituite da numerose varietà di differenti essenze dal tono leggero e dai colori morbidi tra le quali: Anemone whirlwind, Calamagrostis brachitrica, Vinca minor argenteovariegata, Perovskia Blue spire, Festuca glauca, Pennisetum little bunny, Pennisetum alopecuroides halmen, Gypsophyla Pink festival, Verbena bonariensis, , Sedum herbstfreude; Euphorbia x martinii, Echinacea purpurea, Pittosforo tobira nano; Rosa cubana; Nandina Obsession; Nandina Gulf stream, Nandina domestic, Abelia rupestris; Gelsomino cascante; Laurus Nobilis; Hydrangea paniculata Vanille Fraise; Verben, Camelia, Aralia o aucube, Edera, Felce, Ficus repens creano un’ atmosfera magica e in continuità con il paesaggio circostante.

I cromatismi ricercati variano dai toni di rosa delle diverse erbacee perenni fino al bianco puro delle ortensie con inserti verdi e dorati di palme e graminacee.
All’imbrunire, la luce dorata del sole tinge le palme e le fioriture che si stagliano nel cielo cangiante e danzano al vento.
L’ambientazione romantica del lago, le maestose colline e gli splendidi aspetti paesaggistici sono la scenografia ideale per regalare agli ospiti momenti di evasione e di relax.
I substrati Harpo verdepensile parte del successo del progetto
Grazie alla qualità dei sistemi a verde pensile e dei substrati TerraMediterranea Harpo verdepensile, che ci hanno permesso di superare le difficoltà tecniche legate al sito, il progetto è stato completato in tempi record, con i risultati visibili di un “pronto effetto” già a partire dalle prime fioriture estive, considerando la conclusione dei lavori avvenuta ad aprile. Questo successo è una testimonianza della perfetta sinergia tra innovazione tecnica e attenzione al dettaglio estetico, che ha dato vita a un paesaggio che oggi è un vero e proprio elemento distintivo del Resort Mandarin Oriental. Non solo la bellezza del luogo è stata esaltata, ma sono state create anche le condizioni ottimali per una crescita sana e duratura delle piante, garantendo un paesaggio rigoglioso e sostenibile nel tempo.
Patrizia Pozzi
Landscape Architect, nel suo studio sviluppa progetti dedicati alle forme più trasversali dell’architettura e del paesaggio contemporaneo, nelle quali traspare fortemente la relazione uomo e natura. Le sue realizzazioni sono pubblicate su libri e riviste italiane e internazionali e sono state selezionate ed esposte in tre edizioni della Biennale Europea del Paesaggio di Barcellona e alla Biennale di Venezia. Nel 2007 pubblica la sua prima monografia “Landscape Design” curata da Lucia Valerio (Electa Mondadori) e nel 2012 la seconda, “Contemporary Landscape” curato da Luca Molinari (Skira). Nell’aprile 2016, l’opera Nidi d’uomo è stata esposta nel Museo del Design in Triennale di Milano.
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