Negli ultimi anni, Harpo verdepensile ha potenziato il suo impegno nella ricerca per ottimizzare le prestazioni dei sistemi attuali e sviluppare nuove soluzioni, con un focus sulla gestione delle acque meteoriche derivanti da eventi estremi. Parte di questa innovazione è la tettoia sperimentale, una struttura pensata per raccogliere dati realistici in un ambiente naturale, in grado di fornire preziose informazioni sulle performance di varie soluzioni ecologiche di copertura.
Ad affiancare le misurazioni sul campo, Harpo verdepensile ha recentemente introdotto la camera della pioggia, un simulatore di precipitazioni che, in un contesto controllato, permette di testare i sistemi installati sulla tettoia. L’obiettivo è ottenere risultati in cui le variabili ambientali sono neutralizzate, consentendo un’analisi dettagliata e accurata di fattori decisivi come l’invarianza idraulica, un elemento centrale per il miglioramento della gestione delle acque meteoriche.
Per garantire risultati scientificamente solidi, Harpo verdepensile ha avviato una collaborazione con l’Università degli Studi di Trieste. Questa partnership si concentra sull’uso di telerilevamenti e sensori iperspettrali per monitorare lo stato fisiologico della vegetazione presente, fornendo un quadro completo delle condizioni ambientali e degli impatti dei vari sistemi di copertura verde.
Il montaggio della tettoia sperimentale è iniziato nei primi giorni di aprile e si è concluso a metà giugno, segnando l’inizio di un’iniziativa di ricerca ora pienamente operativa. La struttura, dotata di sistemi di copertura a verde pensile installati a maggio, è stata impermeabilizzata con filtro MediTex MX12 e membrana HarpoPlan ZDUV 1.8 per garantire prestazioni ottimali.
La tettoia è divisa in tre settori distinti, ognuno dotato di una centralina MediWaterSafe 4.0 indipendente. Sviluppata internamente dall’azienda, questa tecnologia è in grado di monitorare lo stato energetico dell’acqua nel substrato e regolare l’irrigazione in base alle necessità reali della vegetazione, garantendo così un utilizzo più efficiente delle risorse idriche.
I tre settori della tettoia hanno ciascuno un focus specifico:
Primo settore: dotato di un sistema a basso spessore, questo settore permette di studiare gli effetti dello spessore ridotto sullo sviluppo della vegetazione, fornendo preziosi dati per future installazioni.
Secondo settore: qui si monitora un innovativo pannello di laminazione, che potrebbe rappresentare la base del nuovo sistema “blue-green roof”. Questo pannello ha il potenziale per migliorare la gestione delle acque meteoriche, permettendo di laminare e accumulare parte delle precipitazioni, riducendo così l’ingresso delle acque nel sistema di smaltimento e favorendone il riutilizzo.
Terzo settore: caratterizzato da profondità variabili, con una porzione principale a prato naturale, studiato per esplorare le finalità della copertura estensiva. Questa area, sviluppata in collaborazione con la ditta sementiera SemeNostrum, utilizza specie autoctone di alto valore genetico, che forniscono sia servizi ecosistemici che un impatto estetico gradevole. L’area è integrata con porzioni estensive a vegetazione arbustiva autoctona.
La tettoia sperimentale di Harpo segna un passo importante per la gestione sostenibile delle risorse idriche urbane, offrendo soluzioni innovative e concrete per affrontare i cambiamenti climatici e promuovere la biodiversità urbana. Grazie a collaborazioni scientifiche e tecnologie avanzate, Harpo verdepensile si posiziona all’avanguardia nel settore della ricerca e dello sviluppo sostenibile.