Lo studio di riqualificazione urbana come esperimento di valore sociale
Siamo a Cinisello Balsamo, un comune della cintura a Nord di Milano: allo studio di architetti associati Albori di Milano, specializzati in recupero di sottotetti e in occasioni di progettazione negli spazi di risulta, è affidata la progettazione architettonica del sopralzo di un complesso residenziale comunale a seguito di un bando della Regione Lombardia del 2004 (Programma straordinario per l’emergenza abitativa).
Lo studio propone la realizzazione di due blocchi di case a schiera localizzate al 9° piano degli edifici esistenti per un totale di 12 + 1 unità e immagina, a copertura, un tetto giardino praticabile ad uso degli abitanti stessi. Per la realizzazione del verde pensile prevede i nostri sistemi e per il supporto tecnico alla progettazione si affida al nostro ufficio tecnico. Purtroppo il regolamento comunale ostacola la possibilità di realizzare un tetto piano a verde; il sindaco, Daniela Matilde Maria Gasparini, prende a cuore in maniera lungimirante l’idea e ottiene una modifica al Piano Regolatore.
Sui tetti di Cinisello Balsamo nasce così un esperimento sociale dove il “verde sul grigio” per citare Emilio Ambasz – uno dei pionieri dell’architettura verde – è portatore di valori ambientali, ecologici ed economici ma soprattutto di valori sociali, capace di creare occasioni di relazione, di solidarietà: diventa uno strumento di interazione e di integrazione oltre che di riqualificazione per le zone depresse dei grandi centri urbani.
Al di sopra del lastricato del solaio lo Studio Albori progetta un giardino pensile estensivo a perenni, per offrire agli abitanti la possibilità di vivere uno spazio aperto e di proprietà al di sopra dei nuovi spazi residenziali; il verde si pone da un punto di vista squisitamente tecnico come una massa termoregolatrice di modesto spessore – per non gravare eccessivamente sulla struttura – e alta capacità coibente, con un grado di umidità permanente e una scarsa dissipazione ma, soprattutto, si interseca strettamente con la dimensione dell’abitare quotidiano.
La cura degli spazi verdi coinvolge tutti i nuovi abitanti
Accade un imprevisto: l’impresa incaricata dei lavori fallisce quando gli inquilini stanno entrando nei nuovi appartamenti e l’opera a verde rimane parzialmente incompiuta. Siamo nell’estate del 2008 e i nuovi abitanti con un lavoro assiduo si fanno carico di terminare la realizzazione del tetto giardino.
Prima pochi inquilini, poi l’attenzione e la cura di questi spazi verdi coinvolge tutti: si seminano i prati, si costruiscono le pergole e ciascuno personalizza il proprio spazio verde assecondando bisogni ed esigenze. Compaiono pedane per ballare, barbecue, orti, docce esterne per rinfrescarsi, solarium con amache per prendere il sole nelle belle giornate… d’altronde a quell’altezza la vista è impareggiabile, regala quasi la sensazione di trovarsi in vacanza a chi, spesso, la vacanza non l’ha mai goduta.
«Il senso civico e la capacità inventiva che molti abitanti hanno dimostrato nel prendere possesso delle loro case – seminando e piantumando i giardini pensili lasciati in nuda terra dall’impresa appaltatrice – hanno restituito al progetto la sua dignità architettonica.» L’arch. Giacomo Borella dello studio Albori sintetizza così gli eventi di quell’estate.
«Molti credono che il verde pensile sia solo per poche persone facoltose, ma a Cinisello ho visto gli inquilini felici di avere uno spazio fruibile dove trascorrere momenti preziosi altrimenti negati a chi abita in zone densamente urbanizzate» aggiunge Maurizio Crasso, il nostro direttore.
Utilizzo del sistema verde pensile per migliorare la vita delle persone
L’obiettivo di portare benessere nella vita delle persone è sempre stato una delle ragioni per cui abbiamo investito nella tecnologia del verde pensile proponendo ad imprenditori, progettisti e posatori più di una decina di sistemi, substrati customizzati e proprietari ed accessori per realizzare un tetto verde prestazionale a norma UNI 11235
A Cinisello Balsamo abbiamo proposto un sistema verde pensile intensivo leggero con uno spessore di 30 centimetri circa. È un sistema che prevede l’utilizzo di un substrato Harpo verdepensile costituito quasi esclusivamente da una miscela di rocce vulcaniche frantumate, dove il componente minerale è preponderante rispetto alla parte organica: questo è garanzia di una migliore affidabilità del sistema perché evita la degradazione degli elementi tecnici presenti in stratigrafia. Il substrato è sovrapposto a un sistema tecnologico per il drenaggio delle acque in eccesso e la protezione meccanica dell’elemento di tenuta all’acqua. La manutenzione è praticamente nulla perché la durabilità dei materiali permette di:
- evitare rifacimenti a breve termine per problemi tecnici
- evitare operazioni di rincalzo del substrato dovuto a progressiva compattazione e perdita di volume
- evitare azioni di aratura, arieggiamento e ammendamento dovute ad una perdita di capacità agronomica da parte del substrato.
Per confrontarti con il nostro supporto tecnico e il nostro laboratorio di ricerca e sviluppo interno e aumentare così il valore del tuo progetto puoi contattarci ;
Substrato estensivo per coperture a verde
Credits foto: Arch. Giacomo Borrella, studio Albori, Milano – www.albori.it