Coperture o aree a verde di alto valore ecologico
Una copertura a verde pensile rappresenta sempre una soluzione di valore ecologico maggiore rispetto a soluzioni alternative che comportano un consumo netto di suolo.
Tuttavia il verde pensile può essere progettato secondo criteri che massimizzano il suo valore ecosistemico permettendo di mitigare al meglio il costruito. Di seguito si riportano le considerazioni di carattere generale:
- Per accrescere il valore ecologico di una copertura a verde è fondamentale fare ricorso esclusivamente a vegetazione autoctona, la quale dovrà essere possibilmente molto diversificata sia per numero di specie che per morfologia (per esempio piante erbacee ed arbustive). La massima espressione di sensibilità verso il valore ecologico richiederebbe il progetto di un naturalista che preveda di ricreare sulla copertura diverse associazioni legate da relazioni catenali o seriali.
- Una bassa fruizione umana equivale a minimizzare il disturbo nei confronti delle specie animali più vagili, in ambiente urbano esse potranno trovare sul verde pensile miglior riparo che a terra.
- Il valore ecologico cresce al diminuire del coefficiente di deflusso. Un basso coefficiente di deflusso indica infatti una buona capacità di mitigare i disordini del ciclo dell’acqua.
- Bassi spessori di substrato comportano un ridotto consumo di materie prime (possibile anche realizzare solai meno resistenti) ed un modesto costo energetico per il trasporto e la realizzazione.
- Progettare sistemi e vegetazione con buona resistenza all’aridità e che richiedono bassa manutenzione è fondamentale per aumentare la sostenibilità del verde pensile, perché permette di ridurre il consumo d’acqua ed il dispendio energetico per le lavorazioni.
Il sistema Harpo verdepensile che più di tutti contribuisce al miglioramento dell’ecosistema in aree edificate è il sistema Harpo a prato naturale. Esso permette la crescita di miscele di sementi da prato stabile, “costruite su misura” in funzione della vegetazione potenziale del sito d’intervento. Comprende circa 30 specie autoctone e selvatiche. Il coefficiente di deflusso è pari a 0,36 con solo 12 cm di substrato. Il sistema e la vegetazione resiste bene all’aridità e richiede una manutenzione saltuaria. Con piccole variazioni locali di spessore di substrato è possibile integrare il prato naturale con zone a siepe, diversificando le nicchie ecologiche.
In alternativa, per un buon valore ecologico, si consiglia di far riferimento a sistemi estensivi a sedum-perenni o ad aromatiche. Il valore ecologico dei sistemi intensivi può essere di molto aumentato prevedendo alcune aree marginali non fruibili a prato naturale.
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