Showroom Vivai Acciarri - Massignano (AP)
Un terrazzo-giardino in perfetto stile mediterraneo
UN PROGETTO DI TRASFORMAZIONE DI 210 MQ DI SUPERFICIE CEMENTIFICATA IN UN GIARDINO DOVE LE PIANTE CONTRIBUISCONO A MIGLIORARE LA QUALITA’ DELLA VITA, DELL’ARIA E CREANO MICROPAESAGGI STUPEFACENTI E FUNZIONALI
Photo credits: Luigina Giordani
Scheda progetto
SHOWROOM VIVAI ACCIARRI
Massignano (AP)
COMMITTENTE
Vivai Acciarri di Acciarri Alfredo
PROGETTISTA DEL PAESAGGIO
Studio Architettura del Paesaggio GiardiniGiordani di Luigina Giordani (Agronomo paesaggista)
IMPRESA INSTALLATRICE SISTEMI HARPO VERDEPENSILE
Vivai Acciarri di Acciarri Alfredo
ANNO
2018-2019
SISTEMA HARPO VERDEPENSILE
Intensivo fruibile a tappeto erboso, arbusti e alberi
Un tuffo nel variegato paesaggio marchigiano, dal mare ai Sibillini passando per le dolci colline, sapientemente coltivate, punteggiate qua e là da piccoli paesi medioevali, ognuno con il suo castello o la sua chiesa: nel territorio dell’antico borgo di Massignano, il Vivaio Acciarri ha la sua sede dal 1986. Realtà attiva sul mercato nazionale ed estero, da tempo ha iniziato un’importante opera di riqualificazione architettonica e funzionale per rispondere sempre meglio a nuove esigenze e a futuri scenari. Dalla produzione ad una efficace logistica, dalla serra espositiva ad una moderna reception dove Alfredo, il titolare, e il suo team accolgono clienti e visitatori. Ma il benvenuto non si ferma qui.
Dai nuovi uffici un comodo ascensore porta gli ospiti sul tetto, 210 metri quadrati trasformati in un prezioso polmone verde dall’alto valore ambientale e di grande impatto estetico dove si è accolti come a casa.
Il concept progettuale è un ritmico alternarsi di spazi pieni, traboccanti di essenze, colori e profumi, a spazi aperti, con prato e pavimentazioni, caratterizzati da un disegno con linee diagonali che creano movimento e spingono lo sguardo verso nuovi punti di vista e interesse.
La scelta è stata quella di lasciare ampio spazio al verde limitando le aree pavimentate alla zona pranzo, con una comoda parete attrezzata, frutto di una totale rivisitazione di quella esistente, e all’attigua zona conversazione. Il risultato del lavoro è un terrazzo, moderno, vivibile dove si può godere di un angolo di natura in un luogo inaspettato.
Tutti gli ambienti, anche se distinti con chiarezza da bassi gradini, non sono un mondo a sé. Si sale dolcemente di quota dalla zona pranzo al living, poi, abbracciati dalle dense chiome ombrose del carrubo, lo sguardo dal prato scivola alla seduta con morbidi cuscini, che segna la transizione all’ultimo livello. La zona benessere con vasca idromassaggio, doccia e un ampio solarium in teak, chiude la prospettiva del giardino aprendo nello stesso tempo la vista sul paesaggio collinare attraverso una partitura di sempreverdi ravvivati dai colori e profumi di erbacee e piccoli cespugli e dalla delicata nota dell’acqua che regala luce e fascino all’insieme.
La varietà della vegetazione mediterranea stupisce ad ogni passo e compone una ricca tela cromatica di foglie e rami sinuosi, dal verde intenso al grigio-argento, con innesti di corolle e petali dal bianco al rosa, fino al porpora, dall’azzurro al blu. Arbusti, erbacee perenni e graminacee, avvolgono ogni ambiente e sottolineano i tronchi maestosi di Ceratonia siliqua e di un secolare olivo che proiettano una piacevole ombra su un invitante salottino, rifugio ideale per conversare o fare colazione. Grandi cespugli di Feijoa sellowiana, Lagerstroemia indica e Vitex agnus-castus, accanto a Punica granatum con le sue branche contorte e nodose, regalano frutti, fiori e profumi all’area benessere. L’emozione, suscitata dall’avvicendarsi delle aree, è guidata dall’armonia che lega la regolarità degli elementi architettonici interrotta dalla spontanea eleganza della vegetazione. Sullo sfondo di mirti, pistacie e corbezzoli, vivaci pennellate rosa di Verbena bonariensis, cuscini di convolvoli e Westringie, profumate salvie tra spighe ondeggianti di Pennisetum, creano un gioco visivo di accostamenti, di volumi e colori, tenui o vivaci, di tessiture e sfumature del fogliame, dal verde al grigio.
Un terrazzo-giardino dalla personalità forte e seducente grazie all’effetto giardino creato dal verde che a piene mani inonda il terrazzo dalle ampie aiuole definite da lastre di acciaio verniciato, di forma e altezza diverse, ancorate al parapetto in cemento armato. Il risultato finale è un perfetto connubio tra funzionalità, design, estetica e biodiversità che ha cambiato la fisionomia dell’abitazione privata che ha nel terrazzo-giardino il suo naturale prolungamento.
Testo dott.ssa agr. Luigina Giordani
La soluzione tecnica Harpo:
Un sistema a verde pensile totalmente conforme alla norma UNI 11235 è sempre pensato in modo da ridurre spessori e carichi sui solai. La progettista in questo suo lavoro ha curato con attenzione questo aspetto anche dove sono state prevista piante esemplari tanto da metterle a dimora su spessori contenuti ( ca 40 cm). L’attenzione del progetto paesaggistico al risultato atteso e agli spessori di substrato necessari ottimizzati consente di ottimizzare i costi di costruzione, perché si possono ridurre le portate strutturali dei solai.
La linea guida dell’ISPRA “Verde pensile: prestazioni di sistema e valore ecologico” sottolinea che spessori elevati di terreno rappresentano uno spreco immane di materiale inerte, di acciaio per le strutture e di energia per la movimentazione e la costruzione, sono perciò contrari alla sostenibilità economica ed ambientale dell’opera.
Si ribadisce quindi l’opportunità di mantenere gli spessori di substrato ai livelli minimi necessari previsti anche dalla norma, vedi tabella qui di seguito inserita.
SPESSORI MINIMI DI SUBSTRATO
TIPO DI VEGETAZIONE | SPESSORE DELLO STRATO CULTURALE (cm) |
Tappeti erbosi | 15/20 |
Tappezzanti arbustive basso sviluppo | 25 |
Arbusti di grande taglia e piccoli alberi | 30 |
Alberi III grandezza (piccola dimensione) | 50 |
Nel caso di posa a dimora di alberature, sarà possibile realizzare delle ondulazioni in modo da raccordare lo spessore minore necessario per la soluzione a tappeto erboso e la soluzione ad alberi su spessore maggiore. Si consiglia quindi la stesura di spessore di substrato variabile in funzione delle essenze vegetali da utilizzare, indicativamente può variare da 15/20 cm ove previsto solo tappeto erboso fino ad esempio a 50 cm ove prevista posa di alberatura di piccola dimensione (III grandezza).
Anche a parità di spessore comunque, le coperture a norma UNI sono in genere molto più leggere di quelle in cui si utilizza il terreno naturale cosiddetto “di coltivo”.
Il peso medio di un substrato a norma in condizioni di massima saturazione è di circa 1300/1400 kg/mc (il peso in condizioni di umidità naturale oscilla dai 1100 ai 1200 kg/mc), mentre quello di un terreno naturale è di 1800-2000 kg/mc, differenza sostanziale trovandoci ad operare sopra una soletta!